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TESORI RISCOPERTI
Opere d’arte restaurate dalle
cattedrali di Sassari e Alghero, a cura di Alma Casula

Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici,
Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Sassari e Nuoro

Tesori Riscoperti
Alma Casula
La mostra “Tesori riscoperti – Opere restaurate dalle Catte-
drali di Sassari e Alghero” tenutasi a Sassari negli spazi
espositivi del Mus’a da novembre 2007 a gennaio 2008, ha
offerto la straordinaria opportunità di conoscere e apprezza-
re, alla luce di una nuova lettura critica di una dettagliata re-
stituzione grafica e fotografica delle varie fasi di restauro,
una serie di opere d’arte appartenenti alle cattedrali di Sassari
e Alghero. Grazie all’accurato intervento condotto e finan-
ziato dalla Soprintendenza di Sassari con fondi ordinari del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali questi “Tesori”,
strappati ad una sicura perdita per le pessime condizioni
conservative in cui si trovavano, hanno restituito straordina-
rie realtà sotto la coltre di ridipinture e pesanti manomissioni.


Lo spirito dell’intervento, felicemente racchiuso nel titolo
stesso della mostra, ha permesso di ridare alle pregevoli
opere forza espressiva, piena leggibilità storico-artistica e
devozionale, attraverso una duplicità di obiettivi: da una
parte, la restituzione in pristinam dignitatem delle opere
d’arte danneggiate dal tempo e dall’incuria dell’uomo;
dall’altra la volontà di promuovere la “riacquisizione” di
questi beni da parte degli enti proprietari, della collettività e
della comunità degli studiosi. Nel contempo con gli organi-
smi ecclesiastici, custodi di questi preziosi beni, è stato pos-
sibile annodare il filo di un incontro e un confronto, in cui la
condivisione dei medesimi valori, il rispetto delle diverse
funzioni, l’attenta riflessione sui metodi e sugli strumenti
d’indagine e d’intervento hanno permesso di attivare forme
di efficace collaborazione che, grazie a specifici finanzia-
menti statali, hanno consentito di salvare opere d’arte altri-
menti destinate alla perdita.

San Biagio – Andrea Lusso (attr.) 1613 circa


L’evento, pur configurandosi come stimolo per una più con-
sapevole conservazione e fruizione del patrimonio cultura-
le, è stato occasione per coinvolgere studiosi in nuove ricer-
che e nell’approfondimento critico di inedite tematiche, così
da far tornare quei “segni nascosti” ad essere specchi della
memoria comune, frammenti di identità collettiva, indicatori
di radici, lezione per il nostro spesso confuso presente.
Il presente catalogo, che vede la luce dopo un non esiguo lasso
di tempo, raccoglie l’esperienza di quella fortunata iniziativa
che ha gettato le basi per un appuntamento biennale in cui la
Soprintendenza rende conto alla collettività degli interventi più
significativi operati sul suo vasto territorio di competenza.

La seconda edizione di “Tesori Riscoperti”, che ha avuto luogo da
febbraio a marzo 2010 negli stessi spazi espositivi della Pina-
coteca Mus’a al Canopoleno, ha indagato prevalentemente il
settore della statuaria lignea policroma e in estofado de oro
della zona del nord Sardegna, quello degli altari lignei baroc-
chi e delle sue propaggini ottocentesche, arricchendosi di una
nutrita sezione riguardante gli interventi eseguiti sui beni archi-
tettonici di diversa natura.
L’esposizione oggetto del presente catalogo, ha inteso evi-
denziare i contenuti di un programma che, sul piano scienti-
fico, si qualifica per una moderna concezione del restauro,
che pur avvalendosi di tecniche innovative, si rivela come un
autentico momento del processo conoscitivo, imprescindibi-
le premessa per un’accurata e aggiornata ricerca storico-
artistica. Secondo un tale procedere l’opera d’arte non risulta
esiliata dal suo contesto storico-culturale, ma trova in esso
quella intima unione che ne garantisce, in ultima istanza,
“Verità” e “Valore”.


Le opere restaurate hanno così restituito la loro densa storia
attraverso studi, ricerche d’archivio, ricognizioni bibliogra-
fiche e accurate indagini, precedenti e parallele al restauro,
che non hanno conosciuto interruzioni fino alla redazione del
presente volume, finendo col riservare scoperte al momento
anche prossimo della stampa, come può testimoniare il ritrova-
mento della base del busto reliquiario in legno policromo di
San Zenone del duomo di Alghero ritenuto ormai perduto. In
tal modo questi “Tesori Riscoperti” sono stati filologicamente
recuperati alla conoscenza della storia artistica e nel contem-
po riconsegnati alla devozione popolare.